domenica 29 novembre 2015

Risotto con arrosto di coppa e verza in agro


Dalla mia nuova cucina arriva una ricetta del riciclo deliziosa per godere degli avanzi dei giorni prima.

Ingredienti
-240 grammi di riso carnaroli
-2 fette di arrosto di coppa freddo tagliato spesso con il proprio grasso di cottura
-120 grammi di verze all'aceto
-1/2 cipolla bianca
-1 litro di brodo di carne caldo
-1 pugno abbondante di parmigiano reggiano
-sale
-pepe

Mettete 3/4 del grasso di cottura dell'arrosto in una padella, e quando sarà ben caldo fatevi soffriggere la cipolla tritata.
Nel frattempo in un'altra pentola mettete il restante grasso con l'arrosto tagliato a dadini e fateli dorare fino a diventare bronzei, quindi inseritevi le verze battute a coltello e fate scaldare a fiamma bassa per qualche minuto.
Quando la cipolla sarà stufata aggiungete il riso, fate tostare per un paio di minuti e quindi sfumate con qualche mestolo di brodo.
Aggiungete quindi le verze calde con l'arrosto al riso, mescolate e portate a cottura, aggiustando di sale e pepe se necessario. Ci vorranno circa 17 minuti.
A fiamma spenta mantecate con il parmigiano, lasciate riposare per un minuto e quindi servite.

L'opinione del goloso
Le minestre e i risotti fatti con la verza, specie se quest'ultima è tritata o già cotta, hanno una componente cremosa che permette di non dover mantecare con il burro o troppo formaggio né di dover aggiungere addensanti come legumi, patate, o simili.

Vino abbinato
Un ottimo Dolcetto d'Asti, asciutto e leggermente acidulo.

domenica 22 novembre 2015

Recensione - CioccolaTò e Sen Mi Ya


Prima recensione dopo la mia trasferta torinese, peraltro di un'intera giornata di fatiche degustative.
Mi ritrovo con la mia compagine vercellese in piazza Castello, e scendiamo lesti in via Roma per arrivare in piazza San Carlo dove sapevamo tenersi la fiera, ma sorprendentemente scopriamo che già diversi stand si possono trovare lungo il viale, e così partono i primi acquisti fatti di liquori al cioccolato, che non posso che ritenere notevoli essendo all'atto pratico veramente difficile equilibrare alcool, cioccolato e aromatizzazioni varie.
Arriviamo in piazza, e ci mettiamo in coda per un mini-stand sopraelevato in cui una signorina, in cambio di una risposta esatta a una domanda legata al cioccolato, elargisce gratuitamente deliziosi cioccolatini, cosa che comunque fa cultura e non impegna più di tanto.
Ci spostiamo alla nostra sinistra allo stand Eraclea che propone mille tipi di cioccolata calda che purtroppo si rivela un po' carente in quanto non ha nulla più che la solita Eraclea da bar. Non male eh, ma mi aspettavo una marcia in più.
Dopo aver ricevuto gratuitamente dei gianduiotti, che male non fa, ci spostiamo schivando e lanciando anatemi contro lo stand dei Pangoccioli, e ci appropinquiamo a un baracchino dove si vendevano, tra le altre cose, delle dubbie sperimentazioni di praline alle bacche, che poi non si sono rivelate un granché.
Scartiamo dall'altra parte della piazza e inizia il vero piacere: montagne di cioccolato di ogni tipo, dolci cioccolatosi e blocchi grezzi, purezza e aromatizzazione, insomma una discesa nell'abisso della golosità senza fine.
Peccato solo che non s'avesse un paio di giorni per poter assaggiare tutto, che peraltro in genere non risulta neanche troppo caro!
Dopo una pausa di relax presso il Paradice, un bar che un tempo valeva qualcosa e adesso è solo un frutto dell'orrore primevo dai prezzi ai confini della realtà, ci rechiamo verso il Sen Mi Ya di via San Quintino trovandoci con altri amici, ed entriamo.
Il locale è molto caldo, quasi soffocante, ma all'esatto minuto della nostra prenotazione veniamo fatti accomodare.
I camerieri sono lesti ed efficienti, non il top della simpatia, ma sanno fare il loro mestiere.
Il menù è vario, e si può ordinare a sbafo senza ritegno. Io mi lancio su un all sushi/sashimi, e con risultati eccellenti: il sushi è molto buono, e il sashimi è tagliato a fettone spesse.
Inoltre, cosa rara in questo tipo di locali, le ordinazioni successive alla prima sono veloci ed egualmente squisite.
L'unico grande peccato è che verso mezzanotte la cucina chiuda, e quindi non si può abboffarsi ad oltranza.
Alla cassa il portafoglio non piange, dato il menù fisso.
Ultima ma non ultima chicca prima di tornare a casa è una Torino agghindata per le feste, che riluce di una magica luce che fa tornare bambini.
Tutto meraviglioso, senza alcun dubbio.

La location del CioccolaTò



e quella del Sen Mi Ya

domenica 15 novembre 2015

Braciola di vitello con salsa alle cipolle


 Oggi una ricetta semplice semplice ma di grande effetto per variare un po' dalle classiche braciole.

Ingredienti
-1 braciola di vitello
-1 cipolla rossa grande
-2 foglie di alloro
-1 cucchiaino di bacche di ginepro
-1 noce di burro
-2 cucchiai di olio extravergine di oliva
-1 bicchiere di vino rosso Bordeaux
-sale
-pepe

Mettete in una padella l'olio, il burro, il ginepro e l'alloro tagliato a metà, facendo scaldare il tutto a fiamma molto bassa.
Quando il grasso si sarà aromatizzato alzate la fiamma e inseritevi la bistecca, salate, pepate e fatela rosolare da ambo i lati fino a quando non diventerà ben dorata, dopodiché rimuovetela dalla padella.
Affettate sottilmente la cipolla e fatela rosolare a sua volta in padella fino a quando non sarà diventata trasparente, dopodiché sfumate con il vino, lasciate evaporare l'alcool, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere la cipolla coperta per circa un'ora a fiamma bassa, aggiungendo acqua quando necessario. Ne risulterà una grossolana salsa di cipolle.
Rimettete la bistecca in padella con tutti i succhi che avrà rilasciato, copritela con le cipolle e fatela cuocere a fiamma bassa ancora cinque minuti.
Servite fumante.

L'opinione del goloso
Fate in modo che quando rosolate la bistecca i grassi siano molto caldi, così all'interno la stessa rimarrà bella al sangue e sarà pronta per una seconda cottura senza rimanere stoppacciosa.

Vino abbinato
Naturalmente il Bordeaux usato in cottura.

domenica 8 novembre 2015

Pappardelle al sugo di ossobuco


Siamo finalmente tornati, e con una ricetta del riciclo fenomenale!

Ingredienti
-200 grami di farina
-2 uova
-1 ossobuco al pomodoro avanzato
-ricotta salata
-sale
-pepe

Preparate la pasta fresca rompendo le uova in una fontanella fatta con la farina, aggiungendo il sale e impastando fino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico, dopodiché stendete una sfoglia alta quasi un millimetro e tagliate delle strisce larghe circa due centimetri e mezzo.
Nel frattempo tagliate a pezzetti l'ossobuco e mettete in padella il suo sugo aggiungendovi il midollo e un bicchiere d'acqua per farlo rinvenire, mescolate e lasciate cuocere coperto a fiamma bassa fino a quando si sarà ristretto nuovamente, dopodiché inseritevi i pezzetti di carne e cuocete ancora per dieci minuti, correggendo di sale e pepe se necessario.
Fate bollire per due minuti la pasta in acqua bollente salata, e finite la cottura mantecando nella padella del sugo.
Servite fumante con una spolverata di ricotta salata in cima.

L'opinione del goloso
Quando fate l'ossobuco al pomodoro aggiungetevi sempre un po' di salsa extra in cottura, anche senza i pezzetti di carne questo è un sugo eccellente.

Vino abbinato
Un grandissimo Chianti per esaltare la lunga cottura del manzo.