giovedì 28 febbraio 2013

Torta di mele diet


Un dolce più che classico, quest'oggi nella sua versione light senza burro, ma lo stesso molto golosa.

Ingredienti
-2 mele
-2 tuorli d'uovo
-100 grammi di zucchero
-1 limone
-150 grammi di farina
-1/2 bicchiere di latte freddo
-1 cucchiaino di lievito per dolci
-burro e farina per imburrare la tortiera

Sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete la buccia grattugiata del limone, unite poco alla volta la farina setacciata, il latte e il lievito. Versate il tutto in una tortiera imburrata e infarinata e coprite la superficie con le mele sbucciate e fatte a fettine. Infornate a 180° per circa 40 minuti, fino a che la torta non avrà preso un colore biondo.

L'opinione del goloso
Se del diet non ve ne frega, consiglio sopra la torta calda una bella palla di gelato alla crema artigianale, il godimento puro.

Vino abbinato
Un ottimo Amarone della Valpolicella, un rosso vellutato e pieno decisamente adeguato al dolce.

mercoledì 27 febbraio 2013

Caesar salad chic


La Ceasar salad è una famosissima insalata inventata dallo chef italiano Cesare Cardini, emigrato a San Diego dopo la prima guerra mondiale. Nel 1924 apre un ristorante a Tijuana dove crea questo piatto che si diffonderà per gli States e successivamente in Europa. Qui la ripropongo in una chiave leggermente più elaborata concettualmente, e di sicuro di risultato estremamente migliore.

Ingredienti
-70 grammi di rucola
-2 petti di fagiano
-1 fetta di pane casereccio
-1 spicchio d'aglio
-1 uovo sodo
-50 ml di latte
-20 grammi di gorgonzola dolce
-20 grammi di parmigiano grattugiato
-salsa worchestershire
-olio di oliva
-sale
-pepe

In una padella mettete il pane fatto a dadini, olio quanto basta per condirlo, l'aglio pulito, sale e pepe, e fate dorare i crostini.
Nel frattempo in un piccolo tegame mettete il latte, il parmigiano e il gorgonzola, facendo cuocere il tutto finché non ne ricaverete una salsa di formaggio mediamente liquida.
Grigliate i petti di fagiano per 7 minuti circa condendoli con poco olio, sale e pepe, e sfumandoli a cottura quasi avvenuta con qualche goccia di salsa worchestershire.
Componete il piatto con al fondo la rucola, poi i crostini, e sullo stesso piano l'uovo sodo affettato e i petti di fagiano a pezzi.
Condite infine con la salsa ai formaggi e con un giro d'olio finale.
Capolavoro.

L'opinione del goloso
Onestamente non ho altro da aggiungere, tutto ha un perfetto equilibrio e una golosità immane. Ricordatevi di non fare una salsa di formaggi troppo forte o guasterà completamente la riuscita del piatto.

Birra consigliata
Una Kulmbacher Reichelbrau Eisbock, scura e decisamente maltosa con retrogusti dolci di cioccolato, adatta per selvaggina e formaggi intensi.

sabato 23 febbraio 2013

Risotto con salsiccia e peperoni


Oggi avevo proprio voglia di porcellare, e così apro il frigo scoprendo dei bellissimi peperoni e l'idea giunge potente in me.

Ingredienti
-300 grammi di riso carnaroli o vialone nano o roma
-1 peperone rosso
-200 grammi di salsiccia
-1 l di brodo di carne bollente
-1/2 cipolla rossa
-3 spicchi d'aglio
-parmigiano grattugiato
-olio d'oliva extravergine
-sale
-pepe

Pulite i peperoni, tagliateli a dadini e metteteli in una padella con l'olio, l'aglio spezzettato, sale e pepe, e fate soffriggere a fiamma media fino a quando non diventeranno morbidi e arrostiti.
Mettete i peperoni in una ciotola e nella stessa padella fate dorare la salsiccia privata della pelle e schiacciata con una forchetta, con un aggiunta di sale e pepe. Quando sarà dorata ma non abbrustolita aggiungetevi la cipolla affettata sottile e fatela appassire fino a quando non risulterà morbida, mentre la salsiccia dovrà essere scura.
Unite alla salsiccia i peperoni e riscaldate il tutto, dopodiché aggiungete il riso e fatelo tostare per un minuto. Versate nella pentola il brodo poco alla volta e portate a cottura continuando l'aggiunta di brodo e mescolando di tanto in tanto.
Mantecate con parmigiano grattugiato a piacere.

L'opinione del goloso
Questa preparazione è ideale per fare una base per risotti, ma va benissimo per qualsiasi preparazione con salsiccia e peperoni. Basti pensare che con una minima aggiunta di salsiccia si potrebbero farcire delle tortillas.

Birra abbinata
Una Paulaner Salvator, doppelbock bavarese dal sapore tostato e maltoso, ideale per accompagnare carne e verdure dai gusti decisi.

venerdì 22 febbraio 2013

Vermicelli con pesce spada


La pasta col pesce è un piatto molto semplice se si conoscono i segreti, altrimenti risulta un mistero che va dipanato a suon di esperienza. I consigli che posso dare sono pochi in realtà: la pasta innanzitutto deve essere rosata e non rossa, altrimenti il pomodoro copre il sapore del pesce, inoltre quest'ultimo deve cuocere relativamente poco e in maniera delicata per non diventare una suola immangiabile.

Ingredienti
-140 grammi di vermicelli
-1 filetto da 100 grammi di pesce spada
-1 cucchiaio abbondante di concentrato di pomodoro
-olio di oliva extravergine
-1 spicchio d'aglio grande
-2 filetti di acciuga sotto sale
-cerfoglio
-peperoncino a piacere
-sale
-zucchero
-maggiorana

In una pentola fate bollire dell'acqua, salatela e buttate la pasta. Nel frattempo spellate e tagliate a dadini il pesce spada.
In una padella fate soffriggere con l'olio l'aglio tagliato in tre parti, il cerfoglio, il peperoncino e la maggiorana, dopodiché aggiungetevi le acciughe e fatele sciogliere. Mettete nella salsa il concentrato di pomodoro con un po' d'acqua di cottura della pasta, e nel caso regolate di sale.
Aggiungete il pesce spada al sugo e cuocetelo coperto a fiamma bassa per circa 7 minuti, mescolando ogni tanto.
Scolate i vermicelli un minuto prima della avvenuta cottura e finitela nella padella col sugo, senza asciugarla troppo.

L'opinione del goloso
Visto che siamo in inverno ho utilizzato il concentrato di pomodoro, ma in estate usiamo senza timori i pomodorini tagliati a metà, sarà un vero capolavoro.

Vino abbinato
Tarquinia Rosato, un tipico vino laziale fruttato e armonico per preparazioni delicate e di pesce.

giovedì 21 febbraio 2013

Rosti di patate


Un piatto ipereconomico e a dir poco delizioso. Diciamo che ho preso varie ricette e le ho unite secondo il mio gusto personale, e devo dire che il risultato è eccellente.

Ingredienti
-300 grammi di patate bollite grattugiate
-100 grammi di speck a cubetti
-100 grammi di groviera grattugiato
-1 cipolla bianca
-50 grammi di parmigiano grattugiato
-burro q.b.
-sale
-pepe

Affettate la cipolla e fatela stufare in una padella con burro, sale e pepe fino a quando non diventerà morbidissima.
Unite in una terrina capiente le patate, lo speck, la cipolla cotta, il groviera, il parmigiano, sale e pepe, e mescolate gli ingredienti.
Nella stessa padella di prima sciogliete una grossa noce di burro e badate bene di ungere tutta la superficie compresi i bordi, dopodiché versateci delicatamente il composto e compattatelo con una spatola.
Fate cuocere il rosti coperto a fiamma media fino a quando non sarà dorato, poi giratelo usando un coperchio o un piatto, come se fosse una frittata. Cuocetelo alla stessa maniera anche dall'altro lato. Servite in un piatto tagliato a fette.

L'opinione del goloso
Se volete che abbia un sapore forte e che funga da piatto unico, aggiungete all'impasto della paprika forte e dei semi di cumino, vi sembrerà di pasteggiare alla corte di Franz Joseph I von Osterreich.

Birra abbinata
Una Franziskaner Hefe-Weissbier Dunkel, una weiss bavarese scura e aromatica, che si accosta molto bene con preparazioni saporite a base di speck e cipolla.

mercoledì 20 febbraio 2013

Ravioli di cinghiale con burro e salvia



Mi è avanzato di recente del cinghiale arrosto, e così ho deciso di fare questi succulenti ravioli degni del miglior ristorante.

Ingredienti
-500 grammi chilo di cinghiale arrosto
-300 grammi di mortadella
-6 uova
-100 grammi di parmigiano grattugiato
-500 grammi di farina 00
-sale
-pepe
-200 grammi di burro
-5 foglie di salvia

Per il ripieno passate al mixer il cinghiale e la mortadella fatti a pezzetti, e mescolateli assieme in una terrina capiente assieme a un uovo, al parmigiano, un pizzico di sale e una grattata di pepe. Il composto dovrà risultare omogeneo e solido.
Per la pasta fate una fontana con la farina (in breve come se fosse un piccolo vulcano), e rompeteci dentro le rimanenti uova, badando bene che non escano dalla fontana, salate e pepate e cominciate a impastare fino ad ottenere un composto omogeneo. Un piccolo segreto per sfibrare la pasta rendendola più elastica è sbattere con forza la palla ottenuta sul tagliere da lavoro. Stendete l'impasto in sfoglie molto sottili e adagiatevi sopra il ripieno in pallette grandi secondo il vostro gusto, dopodiché coprite con un altra sfoglia e tagliate i vostri ravioli, badando bene di chiudere i lati con una forchetta dopo aver fatto uscire l'aria in eccesso.
Mettete a cuocere i ravioli in acqua bollente salata con un goccio di olio dentro per non farli attaccare, dovrebbero volerci circa quattro minuti per essere pronti. Intanto fate sciogliere il burro con la salvia in una padella, e quando i ravioli saranno pronti scolateli e saltateli nel burro. Servite con abbondante parmigiano grattugiato.

L'opinione del goloso
Diceva un famoso cuoco romagnolo "I ravioli bisogna affogarli col burro e salvarli col parmigiano", una regola senza dubbio incontestabile.

Vino abbinato
Un bel Chianti Superiore, intenso e corposo sebbene non eccessivamente tannico per un piatto grasso e di cacciagione.

martedì 19 febbraio 2013

Coscio di cinghiale al forno con crauti rossi e polenta


Il cinghiale, un piatto non così semplice da fare in quanto mediamente più asciutto e muscoloso del maiale, ma se ben trattato viene una vera perla, oggi in particolare con questo piatto un po' fusion.

Ingredienti
-1 coscio di maiale disossato di circa 1 kg
-1 verza rossa
-vino rosso Oltrepò Pavese Barbera q.b.
-1 bicchiere di aceto bianco
-2 cucchiai di zucchero
-polenta fredda
-guanciale a fette
-olio di oliva extravergine
-sale
-pepe
-rosmarino
-salvia
-alloro
-aglio

In una terrina capiente mettete il coscio, aggiungetevi gli aromi e coprite completamente con il vino, lasciando poi marinare la carne per una notte in un posto fresco.
Tirate fuori il cinghiale dalla marinatura, che non va tenuta in quanto ha assorbito tutto l'arma selvatico, salatelo, pepatelo, e imbottitelo con delle fette di guanciale e altri aromi, dopodiché copritelo con il restante guanciale e legatelo come un arrosto con dello spago da cucina.
Mettete il cinghiale su una teglia oliata e infornatelo a 180° per due ore e mezza circa.
Nel frattempo affettate sottilmente la verza rossa e fatela appassire in una padella con olio e sale. Quando sarà morbida e lucida aggiungete lo zucchero e l'aceto e lasciate stufare coperta per una mezz'ora circa, badando di aggiungere un po' d'acqua calda se risultano troppo asciutte.
Poco prima che il cinghiale sia pronto, fate grigliare la polenta tagliata a fette, dopodiché tagliate a fette il coscio e componete il piatto come sopra.

L'opinione del goloso
Onestamente la golosità e l'equilibrio di questo piatto sono praticamente perfetti, quindi l'unico suggerimento particolare che posso dare è che a piacimento tra gli aromi può esser aggiunta della cannella per rendere il risultato più dolce ed esotico.

Vino abbinato
Oltrepò Pavese Barbera senza dubbio, con la selvaggina è d'obbligo un vino rosso di gran corpo.

lunedì 18 febbraio 2013

Frittelle dolci di polenta



Un dolce riciclo mi trovo a fare, ho tanta polenta avanzata e voglia di frittelle.

Ingredienti
-500 grammi di farina gialla fine
-2 uova
-50 grammi di uvetta
-50 grammi di zucchero semolato
-50 grammi di zucchero a velo
-30 grammi di farina
-1 bustina di lievito in polvere
-1 decilitro di olio di semi
-2 cucchiai di alchermes

Portate a ebollizione un litro e mezzo di acqua non salata, versateci la farina gialla a filo e mescolate energicamente per evitare il formarsi di grumi. Fate cuocere la polenta per 30 minuti a fiamma media senza smettere di girare.
A cottura terminata versatela su un tagliere di legno e lasciatela freddare completamente.
Fate ammorbidire per mezz'ora in acqua tiepida l'uvetta, poi asciugatela.
In una ciotola sbattete le uova e amalgamatele con la farina setacciata, lo zucchero semolato, il lievito e l'alchermes.
Passate la polenta al mixer e unitela con il composto di uova e all'uvetta, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo.
Portate a calore elevato l'olio in una padella e versate l'impasto dentro a cucchiaiate, badando bene di distanziarle. Fate dorare le frittelle da entrambe le parti, quindi scolatele su carta assorbente e spolverizzatele con zucchero a velo.

L'opinione del goloso
Per un sapore più speziato e stimolante, unite della cannella allo zucchero a velo amalgamandoli bene.

Vino abbinato
Un classico ma ideale Moscato d'Asti dolce, fresco e stupendo con i dolci.

sabato 16 febbraio 2013

Risotto ai funghi


Il famosissimo risotto ai funghi, effettivamente semplice come preparazione, ma ci sono sempre dei piccoli trucchi noti ai meno che possono trasformare questo piatto di semplicità in un desco da gourmet. Quest'oggi l'ho fatto con la cipolla rossa che dà più dolcezza e un bel contrasto di colori, ma la cipolla gialla è sempre e comunque consigliata.
Sembra incredibile ma van molto meglio i funghi secchi che quelli freschi per questa preparazione, hano un sapore più intenso e danno un retrogusto di sottobosco stupendo.
Mi è capitato in questa sede di avere una carcassa di fagiano, e l'ho fatta bollire con qualche verdura, il brodo che ne è uscito è risultato grasso e saporito, insomma economia e gusto.

Ingredienti
-300 grammi di riso carnaroli (o vialone nano o roma)
-mezza cipolla rossa affettata sottile
-30 grammi di funghi secchi ammollati in una tazza d'acqua calda per una notte
-1 litro di brodo di ossa di fagiano bollente
-50 grammi di parmigiano grattugiato
-2 noci di burro
-un ciuffetto di prezzemolo
-sale
-pepe

In una pentola bassa preparate un soffritto con la cipolla rossa, metà del burro, sale e pepe a piacere. Visto che la cipolla è tagliata più grossolanamente del solito, appena comincia a scurirsi aggiungetevi un poco di brodo caldo e coprite facendole ammorbidire, ne risulterà un soffritto a base di riduzione di brodo delizioso.
Mettete il riso nella pentola e fate tostare bene mescolando ripetutamente, dopodiché sfumate con il liquido di rinvenimento dei funghi filtrato. Questo è il segreto del risotto ai funghi, poiché questo divino nettare contiene tutti gli umori del bosco.
Aggiungete abbondante brodo e fate cuocere per circa 10 minuti, dopodiché aggiungete i funghi spezzettati grossolanamente e fate cuocere per altri 5 minuti, fino a cottura completa.
Mantecate con il restante burro, il parmigiano e un trito di prezzemolo fresco.
Et voilà!

L'opinione del goloso
Questo è un grande classico che può essere usato come base per ricette più elaborate, ad esempio io sbriciolo in un padellino della salsiccia con un po' d'olio e la faccio rosolare, aggiungendola poi nel risotto assieme al brodo.

Birra abbinata
Una bella birra a sorpresa oggi, precisamente la Plzeňský Prazdroj o com'è conosciuta in Germania Pilsner Urquell, una bionda boema dal sapore delicato.

venerdì 15 febbraio 2013

Zuppa di cipolle alla parigina



Una zuppa fantastica, economica e deliziosa che spesso fa mia madre, di origine francese. Vi assicuro che se la preparerete ad hoc sarà più buona di quella del miglior ristorante parigino.

Ingredienti
-400 grammi di cipolle affettate
-70 grammi di burro
-100 grammi di groviera affettato
-1 litro abbondante di brodo di carne bollente
-1 filone di pane francese
-poca farina
-sale
-pepe
-1/2 bicchiere di vino bianco Erbaluce di Caluso

Tagliate il filone a fette, e mettetele a tostare in forno da ambo i lati.
In una pentola capiente fate appassire le cipolle con metà del burro, fino a quando non avranno assunto un leggero colore biondo, salatele, pepatele, spolverizzatele con una cucchiaiata rasa di farina, fate cuocere mescolando per un paio di minuti, aggiungete il vino bianco, dopodiché bagnate col brodo.
Aromatizzate con un'abbondante macinata di pepe fresco.
Fate bollire il brodo di cipolla per mezz'ora aggiungendo, se occorre, altro brodo bollente.
In una pirofila dai bordi alti disponete uno strato di fette di pane, un po' di groviera, un mestolo di zuppa, poi di nuovo pane, zuppa e groviera, finendo con qualche fiocchetto di burro.
Gratinate la zuppa, e il piatto è pronto.

L'opinione del goloso
Io adoro il pepe, quindi ci vado piuttosto pesante sulla mia porzione.

Vino abbinato
Naturalmente lo stesso che abbiamo usato nella preparazione, l'Erbaluce di Caluso.

giovedì 14 febbraio 2013

Goulash all'austriaca



Il goulash, questo spezzatino alle spezie di origine ungherese, oggi da me rifatto in una delle sue mille ricette diffuse in tutto il centro Europa, una cottura lunga ma che ripaga dell'attesa.

Ingredienti
-600 grammi di spezzatino di manzo
-2 cipolle grandi affettate grossolanamente
-2 cucchiai di paprika dolce
-burro
-mezzo litro di passata di pomodoro
-sale
-pepe
-1 cucchiaino di cumino
-1 cucchiaino di maggiorana
-1 cucchiaio di prezzemolo tritato
-1 litro di brodo di carne caldo

Fate stufare in un tegame capiente le cipolle con un po' di burro, poi aggiungetevi il manzo e fate rosolare bene. Una volta rosolato aggiungetevi sale, pepe, maggiorana, prezzemolo e cumino, dopodiché innaffiate con il brodo caldo e inseritevi la passata di pomodoro.
Aggiungete poco sale e lasciate cuocere coperto per circa 2 ore, mescolandolo di tanto in tanto. Se si asciuga troppo in fretta, aggiungete dell'acqua calda e portate a cottura. Dovrà risultare uno spezzatino denso e saporito.

L'opinione del goloso
Anche se non ci andrebbe, io sostituisco la paprika piccante invece di quella dolce e ne abbondo, riducendo rispettivamente la salsa di pomodoro per non creare sapidità eccessiva.

Vino abbinato
Un bel Bordeaux rosso, intenso, tannico, ideale con le carni rosse e le lunghe cotture.

mercoledì 13 febbraio 2013

Pesce spada a beccafico



Devo dirlo, sono una di quelle persone che preferisce di gran lunga la carne al pesce, inoltre sono sempre stato abituato con la prima date le mie origini piemontesi. In ogni caso mi son trovato tra capo e collo dei tranci di pesce spada, e sono decisamente contrario alle solite squallide preparazioni con pomodorini capperi olive ecc, mi mettono tristezza, così ho preferito prendere una ricetta piuttosto classica, in versione alleggerita, ed adattarla a questi filetti.

Ingredienti
-3 tranci di pesce spada
-100 grammi di pangrattato
-50 grammi di uvetta
-50 grammi di pinoli
-un ciuffo di prezzemolo tritato
-4 alici sotto sale tritate
-il succo di 1 arancia
-olio d'oliva extravergine
-sale
-zucchero
-pepe

Fate tostare i pinoli in una padella, e mettete a bagno l'uvetta in acqua calda per un'ora. In un altra padella fate tostare il pangrattato con 4 cucchiai d'olio, mescolando e facendo attenzione che non si bruci.
In una terrina mettete il pangrattato tostato, i pinoli, l'uvetta strizzata, il prezzemolo, le alici, sale, pepe e zucchero a piacere.
Coprite una teglia di carta forno e ungetela con l'olio, posizionatevi sopra i tranci ben asciugati, dopodiché con un cucchiaio coprite i tranci con uno strato di impasto di pangrattato spesso circa mezzo centimetro, assicurandovi di pressarlo bene in modo che formi una patina compatta.
Versate sopra la patina un'emulsione di olio e succo d'arancia secondo i vostri gusti, in modo da imbibire l'impasto.
Infornate a 180° per circa 30 minuti.

Le opinioni del goloso
La ricetta completa prevede anche una manciata di parmigiano e dell'aglio nell'impasto, molto più intenso ma da utilizzare con del pesce più sapido per non rischiare di soverchiarne la delicatezza.

Vino abbinato
Un classico ma sempre efficace Muller Thurgau della Valle di Cembra, un bianco aromatico e fresco ideale per il pesce azzurro.

martedì 12 febbraio 2013

Recensione - Una Franca


Un altro ristorante scoperto per caso un anno fa grazie a mia zia, che ha l'abitudine di sperimentare locali sempre nuovi.
Nella ridente località di Favaro, lungo la strada per Oropa, si trova questo ristorante dall'esterno abbastanza anonimo che a sorpresa rivela interni sontuosi ed estremamente barocchi, dai toni cupi ma lussureggianti, praticamente privo di qualsiasi illuminazione naturale sostituita egregiamente da candele e lampadari di foggia antica e sfarzosa.
Il locale è abbastanza piccolo, alcuni direbbero claustrofobico, ma personalmente ritengo che l'estetica abbinata alle dimensioni crei una sorta di immaginario luogo al di fuori della realtà, quasi si fosse caduti nella tana del Bianconiglio. Non posso che esserne estasiato.
Si rivela un ristorante a conduzione familiare, ma anche qui l'insolito sfocia nella delizia quando la vistosa matrona e le sue figlie trasformano il servizio in un piacevole susseguirsi di dialoghi e battute, piacevoli perfino per me che amo il silenzio durante il pasto.
Sembra esserci musica lirica in sottofondo, molto bassa fortunatamente, ma godibile da un orecchio attento e piacevolmente predisposto.
Il menù è deciso dai proprietari, sebbene sia possibile fare ordinazioni o richieste particolari.
Giungono con ritmo blando ma non lento gli antipasti, che alternano piatti relativamente comuni ma eccellenti al palato a chicche del gusto non facilmente trovabili in Piemonte, ad esempio lo gnocco fritto o dei tortini di erbette a forma di cuore.
Una piccola pausa per ritemprare gli animi e gli stomaci ed ecco che giungono i primi, anch'essi deliziosi, in particolare la specialità della casa, la famosa fonduta di zucca, una crema speziata di zucca e formaggio dal sapore intenso e dalla consistenza cremosa. Dirla deliziosa è quasi un'offesa per questo capolavoro.
Arrivano i secondi quando lo stomaco comincia a dare segni di cedimento, ma la volontà è forte per cui si continua con un delicato coniglio in fricassea che oscura un po' lo spezzatino misto, in ogni caso tutto cucinato alla perfezione.
Dopo un obbligato break giunge un'intera torta per il nostro tavolo da sei, accompagnata da una generosa dose di assaggi di torta sbrisolona, che purtroppo personalmente non riesco a godere completamente in quanto già satollo dai secondi.
Alla cassa il conto non è modico, ma se confrontato con il pasto da poco effettuato risulta decisamente proporzionato.
Commento finale: ad oggi il mio ristorante preferito in assoluto, una vera e propria esperienza culinaria che ognuno nella vita dovrebbe fare.


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lunedì 11 febbraio 2013

Carbonara con carciofi


Ogni tanto occorre prendere ricette classiche e riadattarle per stimolare i sensi, e una carbonara è sempre un buon modo di fare un pranzo.

Ingredienti
-120 grammi di vermicelli
-100 grammi di guanciale
-70 grammi di cuori di carciofo
-2 tuorli d'uovo
-pecorino grattugiato
-olio
-sale
-pepe

In una pentola portate a ebollizione dell'acqua, salatela e buttate i vermicelli. Nel frattempo tagliate a pezzetti il guanciale e mettetelo a rosolare in padella con giusto una punta di olio per aiutarlo. Quando sarà ben dorato aggiungetevi i cuori di carciofo sminuzzati e proseguite la cottura a fiamma alta, in modo che questi ultimi si colorino e insaporiscano.
In una ciotola sbattete i tuorli e inseritevi una spolverata di pecorino e del pepe, creando una sorta di zabaione freddo.
Scolate la pasta al dente e fatela saltare a fiamma alta in padella in modo da assorbire il grasso del guanciale, dopodiché mettetela nella ciotola dell'uovo e mescolate fino a che non si formerà la tipica cremina della carbonara.
Servite con pecorino grattugiato e pepe a piacimento.

L'opinione del goloso
Un tocco raro ma speciale, una leggera grattata di tartufo bianco mentre si serve la pasta, impreziosirà ed esalterà il piatto.

Vino abbinato
Nuragus di Cagliari, secco, acidulo ed estremamente gradevole con la carbonara.

sabato 9 febbraio 2013

Lingua di vitello con insalata di peperoni agrodolci


La lingua, un prodotto tipico della ruralità, che in campagna si impara a mangiare fin da piccoli poiché nulla degli animali va scartato. La mia preferita è la lingua di maiale, più soda e carnosa, ideale per spezzatini o goulash, ma anche il vitello ha il suo pregio in quanto bollita è incredibilmente morbida, quasi cremosa al palato. Noto che questo cibo povero sta ampiamente cadendo in disuso a causa della mentalità cittadina, gretta e chiusa nella sua modernità, così pronta a comprare il cibo surgelato da trovare rivoltante un cibo delizioso ed economico quale la lingua è. Riscopriamo questi sapori, perché altrimenti potremmo non goderne più un giorno

Ingredienti
-Lingua di vitello
-1 ciuffo di prezzemolo
-2 spicchi d'aglio
-4 filetti di acciughe
-un pugno di mollica di pane
-olio
-aceto di vino bianco
-sale
-1 peperone giallo
-2 cucchiai di zucchero

Lasciate la lingua un paio d'ore in acqua fredda, poi lessatela in una pentola a pressione per 40-45 minuti.
Per il bagnetto verde tritate assieme il prezzemolo, 1 spicchio d'aglio, 2 acciughe e la mollica, aggiungete a filo olio e aceto a vostro gusto, e aggiustate di sale.
Riempite una pentola piccola d'acqua, aggiungetevi un bicchiere d'aceto e lo zucchero, dopodiché portatela a ebollizione e aggiungetevi i peperoni puliti dalla parte bianca e tagliati a listarelle. Una volta cotti secondo il vostro gusto scolateli e metteteli in una padella con i rimanenti aglio e acciughe e un poco d'olio, saltandoli fino a che le acciughe non si saranno sciolte. Componete il piatto come sopra e il gioco è fatto, buono ed economico.

L'opinione del goloso
A me piace molto lasciar freddare la lingua e ripassarla poi in padella con un filo d'olio sale e pepe in modo che faccia una crosticina saporita.

Vino abbinato
Un Colli Etruschi Viterbesi Rosato, fresco e fruttato per non coprire né esser coperto dai gusti.

venerdì 8 febbraio 2013

Melanzane piccanti


Ah le melanzane, una verdura così buona che da me è preferita a tanti tipi di carne, così polivalente e succulenta, che mai lascia delusi se la si sa trattare.

Ingredienti
-2 melanzane viola
-2 filetti di acciuga sotto sale
-1 spicchio d'aglio
-peperoncino a piacere
-una manciata di prezzemolo
-olive
-capperi
-olio
-sale
-2 cucchiai di salsa di pomodoro

Tagliate le melanzane a fette spesse circa 1 cm e disponetele su un ripiano, salatele e lasciatele fare acqua per circa 4 ore in modo da togliere l'amaro. Sciacquatele, asciugatele e tagliatele a dadini.
In una padella scaldate abbondante olio, aggiungete aglio, peperoncino e acciughe e lasciate che il tutto prenda sapore a fiamma bassa, dopodiché aggiungete le melanzane e lasciatele arrostire a fiamma media coperte fino a quando non risulteranno molto morbide (direi circa 20 minuti, ma assaggiate per verificare).
Salate un poco e aggiungete il pomodoro, i capperi, le olive e il prezzemolo, mescolate e coprite nuovamente, lasciandole cuocere ancora a fiamma bassa in modo che si formi un intingolo.
Una volta diventato uniforme e consistente, il piatto è pronto.

L'opinione del goloso
Questo piatto è ideale come contorno o antipasto, ma secondo me trova il suo massimo come sugo per la pasta con sopra una grattata finale di pecorino.

Birra abbinata
Una Hoegaarden bionda cruda, dal sapore di coriandolo e arancia, fresca e ideale da accompagnare alle melanzane.

giovedì 7 febbraio 2013

Biscotti Speziati


Chi non è goloso di quei deliziosi biscottini che vendono all'Ikea, i Pepparkakor? Nel tentativo di imitarli mi è  uscita sta ricetta, sono più spessi e morbidi, ma quante soddisfazioni.

Ingredienti
-375 grammi di farina bianca
-150 grammi di miele d'acacia
-40 grammi di burro
-1 pizzico di noce moscata
-1 pizzico di cannella
-1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
-1 cucchiaino di chiodi di garofano tritati
-1 tuorlo d'uovo

Fondete il burro in un tegame, unitevi il miele e lo zucchero, fateli sciogliere per poi farli raffreddare.
Mescolate la farina setacciata con le spezie, il tuorlo, il composto di burro e il bicarbonato sciolto in un cucchiaio d'acqua.
Impastate con le mani fino ad ottenere una pasta soda ed elastica, fatela riposare qualche minuto e poi tirate una sfoglia spessa 1 cm circa.
Tagliatela con delle formine, quindi sistemate i biscotti su una teglia foderata con carta da forno e cuoceteli in forno caldo a 170 gradi per circa 15 minuti, finché saranno ben dorati.

L'opinione del goloso
Sebbene siano dei biscotti da pomeriggio, io me li mangio a colazione intinti in un bicchiere di latte freddo, che li inzuppa rendendoli fantastici.

Vino abbinato
Se veramente ci volete abbinare del vino e non del tè, un Asti Cinzano è quel che fa per voi.

mercoledì 6 febbraio 2013

Panissa vercellese



La panissa è il più tipico dei risotti vercellesi, la terra del riso italiano per antonomasia. Lo ritengo in assoluto il mio risotto preferito, e in conseguenza a ciò mi sono sempre impegnato al top per raggiungere la perfezione in questo prelibato piatto.

Ingredienti
-300 grammi di riso roma o vialone nano o carnaroli
-mezza cipolla bionda
-250 grammi di fagioli di Saluggia lessati
-2 litri di brodo di carne (2/3 di reale o spalla, 1/3 di brodo dei fagioli ove si fa cuocere anche un salame)
-50 grammi di burro 
-un bicchiere di vino rosso Barbera del Monferrato
-qualche fetta di salame sotto grasso
-qualche fetta di lardo non speziato
-grana padano
-sale
-pepe

Preparate un soffritto con cipolla tritata,salame e lardo, la cosiddetta "ciapulà", inserendolo poi in una padella con una noce di burro e aggiustando di sale e pepe, lasciando imbiondire. Aggiungete al soffritto i fagioli, facendoli insaporire, e poi schiacciatene circa la metà con un cucchiaio in modo da ottenere la tipica cremosità della panissa. Mettete il riso in pentola alzando la fiamma e tostatelo per circa un minuto o due, premurandovi di mescolarlo bene. Sfumate con il vino e lasciate evaporare l'alcool ma non troppo, dopodiché aggiungete qualche mestolo di brodo, portando a cottura mescolando di tanto in tanto. Mantecate a fiamma spenta con burro e parmigiano senza lesinare.

L'opinione del goloso
Da buon goloso quale sono, amo tagliare un paio di fette del salame bollito assieme ai fagioli e posizionarle al centro del piatto.

Vino abbinato
Il più classico dei Barbera del Monferrato, come vuole la tradizione.

martedì 5 febbraio 2013

Paccheri ripieni con salsiccia e ricotta


Aprendo l'armadietto della pasta inciampo in questi paccheri trafilati al bronzo, residuato bellico dei famosi "cesti di Natale", per cui mi armo di passione e apro al frigo alla ricerca di idee proficue, trovandone una da sperimentare.

Ingredienti

-250 grammi di paccheri
-300 grammi di salsiccia
-mezza cipolla gialla
-1 porro
-un bicchiere di vino rosso Gattinara 
-olio
-1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
-1 uovo
-250 grammi di ricotta
-50 grammi di burro
-50 grammi di farina
-1/2 litro di latte 
-sale
-pepe
-parmigiano grattugiato q.b.

Mettete a bollire in una pentola dell'acqua. Intanto in un piccolo tegame colmo d'acqua fate sbollentare i porri, dopodiché tritateli con la cipolla e fatene un soffritto in una padella con un po' d'olio, sale e pepe. Una volta stufato il soffritto a dovere aggiungetevi la salsiccia privata della pelle e schiacciatela con una forchetta fino ad ottenere un ragù. Rosolatela a fiamma alta, poi sfumate col vino rosso, e una volta evaporato l'alcool aggiungetevi il concentrato di pomodoro. Coprite con un coperchio, abbassate la fiamma e lasciate cuocere circa mezz'ora, mescolando di tanto in tanto.
Salate l'acqua e buttate i paccheri, lasciandoli bolire due minuti meno del necessario, in modo che finiscano di cuocere nel forno. In un pentolino riscaldate il latte fino all'ebollizione, mentre in un tegame fate sciogliere il burro. Una volta sciolto aggiungetevi la farina, e fate tostare il roux per un minuto mescolando, dopodiché aggiungete il latte bollente e mescolate con una frusta fino ad ottenere una besciamella non troppo solida.
Setacciate in un'ampia ciotola la ricotta, aggiungetevi l'uovo e mescolate, inserite il sugo di salsiccia tiepido, e ultimate con parmigiano grattugiato in modo da rendere il composto cremoso ma consistente.
Mettete un leggero strato di besciamella nel fondo di una teglia, e cominciate a riempire i paccheri con il ripieno adagiandoli poi sulla teglia. Una volta completata l'operazione versate con un mestolo la restante besciamella sopra i paccheri, spolverate con un po' di parmigiano grattugiato e mettete in forno a 180 gradi per 20 minuti, di cui gli ultimi 5 con il grill attivo in modo da gratinare.

L'opinione del goloso
Quel che adoro fare con questi piatti piuttosto goliardici è preparare una besciamella al formaggio, normalmente con gorgonzola o taleggio, un capolavoro del gusto.

Vino abbinato
Un bel rosso oggi per accompagnare la salsiccia, senza dubbio lo stesso Gattinara con cui l'abbiamo sfumata.

lunedì 4 febbraio 2013

Recensione - Ristorante Pizzeria Maiori


Scopersi questo locale qualche anno fa, indagando sui ristoranti di pesce della zona. Sentivo i miei genitori parlarne piuttosto bene, per cui mi avventurai alla sua scoperta, e da allora vi sono ritornato diverse volte, ma mai in veste critica.
Il locale è situato geograficamente in una locazione molto trafficata e molto facile da raggiungere, cosa che sicuramente ha il suo peso negli affari, sebbene dall'interno la "vista rotonda" deturpi un poco il delizioso clima che si viene a creare.
L'interno del locale è moderno e curato, non si ha la sensazione di entrare in una classica pizzeria ma in un vero e proprio ristorante di classe. L'arredamento è arioso, ben studiato, si alternano colori tenui con inserti in legno scuro, molto molto gradevole visivamente.
Sedendosi in poco tempo ci si ambienta al clima partenopeo che il locale ci vuol dare, accompagnati da una musica soft spesso napoletana, anche se a volte scade in uscite elettroniche un po' fuori tema.
Il menù risulta piuttosto ampio, spaziando da pizze a portate più articolate, in particolare numerosi piatti di pesce cucinati secondo il tipico stile campano.
Il servizio è veloce, i camerieri cordiali e sempre attenti.
I piatti risultano molto curati e ben strutturati, con i bilanciamenti degli ingredienti pressoché perfetti al fine di esaltare ogni ingrediente senza predominanze. Una piccola pecca nella croccantezza dei calamari nel fritto  misto di pesce, ma indubbiamente non è una colpa grave in quanto senza una cottura delicata non si sarebbe potuto godere appieno di tutto l'altro pesce. Insomma un sacrificio necessario per un grande scopo.
Senza dubbio devo consigliare la pasta con l'astice in questo ristorante, è a dir poco sublime.
Prezzi proporzionati alla qualità e quantità del cibo, perlomeno di una persona media, ma certo non posso basarmi sul mio appetito senza fine.
Commento finale: uno dei migliori ristoranti di pesce del vercellese-novarese, un'esperienza da fare.


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sabato 2 febbraio 2013

Paccheri con ragù bianco


Un ragù alternativo, semplice, relativamente veloce, ma di grande effetto e sapore.

Ingredienti

-100 grammi di paccheri
-100 grammi di carne macinata mista (vitello e maiale)
-mezza cipolla gialla
-1 carota
-un bicchiere di vino rosso Dolcetto d'Alba 
-olio
-tre chiodi di garofano
-tre bacche di ginepro schiacciate
-sale
-pepe
- due foglie di alloro
-pecorino grattugiato

Mettete a bollire in una pentola dell'acqua. Nel frattempo preparate un trito di carota e cipolla, mettetelo in una padella con un poco d'olio, sale, pepe, alloro, i chiodi di garofano e le bacche di ginepro. Stufate il soffritto facendolo ammorbidire, dopodiché aggiungetevi la carne macinata premurandovi di rosolarla per bene, schiacciandola con una forchetta.
Una volta che la carne è rosolata, salate, pepate e sfumatela col vino e copritela, facendola cuocere a fiamma bassa per circa mezz'ora.
Buttate la pasta dopo aver salato l'acqua. Una volta che la pasta è pressoché pronta, scolatela e saltatela un paio di minuti nella padella del ragù, mettetela in un piatto da portata e ultimate guarnendo con il pecorino grattugiato.

L'opinione del goloso
Ogni tanto mi piace creare delle decorazioni intriganti e goderecce, per cui metto altro pecorino grattugiato in un piatto e lo metto nel microonde fino a che non si scioglie creando un dischetto che una volta freddato risulterà una golosa e modellabile cialda al pecorino.

Vino abbinato
Una buona regola per l'abbinamento è scegliere il vino che si è usato nella ricetta, per cui semplicemente un ottimo Dolcetto d'Alba.

venerdì 1 febbraio 2013

Salmì di alzavole ripiene al marsala e cannella



Oggi affrontiamo un tema un po' spinoso, l'anatra. Nella cucina moderna è abitudine degli chef rosolarla in padella per poi finire la cottura al forno, in modo che risulti "bleu", ovvero al sangue. Questo tipo di preparazione la definirei più "bleah" che "bleu", avete mai assaggiato un'anatra al sangue? Magari questi chef utilizzano anatre vissute in un ambiente protetto o magico, ma che io sappia la selvaggina porta questo nome poiché è reperita in locazioni selvatiche, e quindi per sua stessa natura ha un sapore forte e pungente che va necessariamente mitigato con marinature e spezie. Per descrivervi al meglio il sapore di un'anatra bleu farò un'allegoria: immaginate di baciare sulla cloaca un piccione in piazza Duomo a Milano. Non vi sentite anche voi un po' bleu ora?!

Ingredienti

Per il salmì:
-2 alzavole (una specie di anatre piccole) a persona
-marsala q.b.
-mezza cipolla bianca
-1 carota
-burro
-sale
-pepe
- due foglie di alloro

Per il ripieno:
-100 grammi di pangrattato
-100 grammi di parmigiano
-50 grammi di mortadella a cubetti
-50 grammi di burro
-1 uovo
-due foglie di salvia
-cannella a piacere
-sale
-pepe

Il giorno prima mettete in una pirofila le alzavole e copritele interamente col marsala, aggiungendoci qualche foglia di alloro spezzata, lasciando il tutto a marinare in frigo per 24 ore. 
Scolate le alzavole dalla marinatura conservandola, in una padella intanto preparate un soffritto con burro, cipolla e carota tritate, sale e pepe, in modo che risulti morbido e quasi si sciolga. 
Preparate il ripieno in una terrina mescolando tutte le polveri, aggiungetevi la mortadella e il burro fuso in padella con la salvia. Mescolate energicamente e aggiungete l'uovo. Il composto dovrà risultare omogeneo e compatto.
Riempite le alzavole con il ripieno, avendo cura successivamente di chiudere il foro d'uscita con un po' di spago da cucina. 
Inserite le alzavole nel soffritto, facendole rosolare leggermente da ogni lato, salate e pepate, poi ricopritele della loro marinatura. Cuocete il salmì a fiamma bassa e coperto per circa un paio d'ore (la carne dovrà staccarsi facilmente dall'osso). Tenete in caldo un po' di brodo di carne nel caso il salmì dovesse asciugarsi troppo, aggiungendolo poco a poco fino ad avvenuta cottura.
Di solito consiglio di accompagnare questo gustoso piatto con una generosa dose di polenta, meglio se taragna.

L'opinione del goloso
C'è davvero poco da aggiungere a questa ricetta, è squisita e completa. L'unica chicca che potrei proporre è la preparazione della polenta usando latte e non acqua.

Vino abbinato
Non è facile abbinare un piatto nel quale è stato usato del vino. Per questo, in quanto molto dolce e grasso, consiglio un Freisa d'Asti frizzante, morbido e delicato sgrassa bene la bocca.